sabato 26 luglio 2014

RECENSIONE DEATH METAL DI TITO FARACI

Salve a tutti ragazzi/e!
Sono qui per recensire il mio primo libro.
Prima di cominciare però, vorrei ringraziare di cuore la PIEMME FREEWAY che mi ha dato questa possibilità. Grazie veramente, siete i migliori!

-TRAMA: Immaginate di essere in viaggio con i vostri amici su un fantastico furgoncino Westfalia che perde olio ed è scomodo da morire. State andando al concerto del secolo: i mitici Tiamat suonano a un festival death metal, in un paesino disperso nella campagna dell'Oltrepò pavese, e voi siete stati chiamati per fargli da spalla... Be', non esageriamo: Lorenzo, Stefano, Matteo, Barbara e Walter, ovvero gli Snake God Hunters, sono solo capitati in scaletta prima dei loro idoli, ma saliranno comunque sullo stesso palco ed è il giorno migliore della loro vita. Sono partiti all'alba dalla Puglia e non ne possono più di viaggiare, ma il problema non è questo. Il problema è che si sono persi nella nebbia, lungo un fiumiciattolo che nemmeno è segnato sulle mappe, e c'è un camionista impazzito che li incalza e fa di tutto per buttarli fuori strada. È a questo punto che tutto comincia ad andare storto...

-EDIZIONE:  copertina flessibile [brossura] [292 pagine inclusi i ringraziamenti]

-PREZZO: 15,50

-CASA EDITRICE: Piemme Freeway (Data di uscita in Italia: 3 settembre 2013)

UN ROMANZO CHE TI LASCIA SENZA FIATO
Inizio subito col dire che questo libro non mi è semplicemente piaciuto, mi ha stupito nel vero senso della parola. Vi sarò sincero, quando ho scoperto che questo libro è stato scritto da Tito Faraci, un autore italiano che si è occupato per lo più di fumettistica sono rimasto un po' perplesso in quanto pensavo che non sarebbe stato in grado di dare quel tocco di fantasia che ti permette di apprezzare veramente un horror. E invece posso assicurarvi che mi sbagliavo in pieno, infatti oltre ad essere un romanzo fuori dai soliti schemi, utilizza anche un linguaggio molto esplicito che dal mio punto di vista, in un horror è sempre ben accetto.
Il libro è scritto in terza persona e ciò può essere considerato un bene ma anche un male. Un bene in quanto ti consente di conoscere i pensieri dei vari personaggi nelle diverse situazioni, un male in quanto sei costretto a leggere il libro con particolare attenzione, una frase non capita infatti rende difficile la comprensione di tutto il resto.
Un'altra cosa che mi ha colpito di questo libro sono i continui flashback che raccontano la storia del protagonista di cui ovviamente non vi dico il nome, che conoscerete solamente quando arriverete alla parte horror, il che devo dirvi è una cosa veramente carina.
Inoltre una cosa che a me è piaciuta particolarmente è stata il fatto che Tito Faraci in questo libro ha trattato non eccessivamente le origini, i riti e le tradizioni tipiche del death metal, un genere musicale che per molti è ritenuta una religione.
I personaggi sono ben rappresentati, per non parlare poi del luogo, un paesaggio da brividi descritto sin nei minimi particolari.
Inutile dirvi che il libro, soprattutto il finale, vi lascerà tutti a bocca aperta. 

RATING: Insomma, come si intuisce dalla recensione non posso far altro che assegnare a questo libro ★★★★stelline pienissime 



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